8. La qualificazione dei
mondi inferiori e dei mondi superiori è più relativa che assoluta. Un
mondo è inferiore o superiore in rapporto a quello che si trova più in
basso o più in alto nella scala progressiva.
Presa la Terra
come termine di paragone, ci si può fare un'idea dello stato di un mondo
inferiore supponendo che gli uomini che lo abitano siano al livello
delle razze selvagge o delle nazioni barbare, come ancora se ne trovano
sulla Terra, e che sono residui dello stato primitivo. Fra i mondi più
arretrati, gli esseri che li abitano sono in qualche modo rozzi. Il loro
aspetto è umano, ma senza bellezza; gli istinti non sono temperati da
nessun sentimento di dolcezza o di benevolenza, né dalla nozione di
giusto o di ingiusto; la forza bruta è la sola legge. Senza industrie,
senza invenzioni, essi impiegano la loro vita nella ricerca del puro
sostentamento. Ciononostante Dio non abbandona nessuna delle sue
creature: in fondo al buio dell'intelligenza giace, latente, più o meno
sviluppata, la vaga intuizione di un Essere supremo. Questo istinto è
ciò che rende gli uni superiori agli altri e prepara lo sbocciare di una
vita più completa, perché essi non sono assolutamente degli esseri
corrotti, ma dei bambini che crescono.
Fra questi gradi
inferiori e quelli più elevati, ci sono innumerevoli livelli, e fra gli
Spiriti puri, smaterializzati e risplendenti di gloria, è arduo
riconoscere quelli che hanno animato questi esseri primitivi,
esattamente come in un uomo adulto è arduo riconoscerne l'embrione.