IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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42. Prefazione — Se è nell'interesse dell'afflitto che la sua prova prosegua, essa non verrà abbreviata dalla nostra implorazione. Ma sarebbe impietoso se lo scoraggiassimo perché la domanda non è stata accolta. D'altra parte, in mancanza della cessazione della prova, si può ottenere qualche altra consolazione che ne mitighi la sofferenza. Cose veramente utili per chi è provato da una pena sono la fermezza e la rassegnazione, senza le quali ciò che sopporta è senza profitto per lui, perché sarebbe obbligato a ricominciare la prova. È dunque a questo fine che si devono soprattutto indirizzare i propri sforzi, sia chiedendo aiuto ai buoni Spiriti, sia sollevando noi stessi il morale dell'afflitto con consigli e incoraggiamenti, sia infine assistendolo materialmente, se possibile. La preghiera, in questo caso, può inoltre avere un effetto diretto, inviando sulla persona una corrente fluidica allo scopo di fortificarne il morale (vedere cap. V, nn. 5 e 27; cap. XXVII, nn. 6 e 10 di quest'opera).