IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

Torna al menu
Per i nostri nemici e per coloro che ci vogliono male

46. Prefazione — Gesù ha detto: «Amate anche i vostri nemici». Questa massima è quanto di più eccelso possa esserci presso la carità cristiana. Ma con ciò Gesù non intende affatto che dobbiamo avere per i nostri nemici la tenerezza che nutriamo per i nostri amici. Con queste parole ci insegna a dimenticare le loro offese, a perdonare loro il male che ci fanno, a rendere bene per male. Oltre al merito che ce ne deriverà agli occhi di Dio, ci sarà anche quello di mostrare agli occhi degli uomini la vera superiorità (vedere cap. XII, nn. 3 e 4 di quest'opera).

47. Preghiera — Mio Dio, perdono a X... il male che mi ha fatto e quello che pretendeva farmi, così come desidero che Voi mi perdoniate e che egli stesso mi perdoni i torti che io posso avere commesso nei suoi confronti. Se Voi l'avete messo sulla mia strada come una prova, sia fatta la Vostra volontà.

Allontanate da me, mio Dio, l'idea di maledirlo e qualsiasi tentazione di malanimo contro di lui. Fate che io non provi la minima soddisfazione per il male che potrebbe capitargli, né alcun rammarico per il bene che potrebbe essergli accordato, e ciò al fine di non macchiare il mio animo con pensieri indegni di un Cristiano.

Possa la bontà Vostra, Signore, estendersi su di lui e ricondurlo a sentimenti migliori verso di me!

Buoni Spiriti, ispiratemi l'oblio del male e il ricordo del bene, affinché né l'odio né il rancore né il desiderio di ripagarlo con il male penetrino nel mio cuore, poiché l'odio e la vendetta appartengono solo ai cattivi Spiriti incarnati e disincarnati! Che io sia sempre pronto, al contrario, a tendergli una mano fraterna, a rendergli bene per male e ad aiutarlo, se ciò è nelle mie possibilità!

Io desidero, per provare la sincerità delle mie parole, che mi sia offerta l'occasione di essergli utile. Ma soprattutto, mio Dio, preservatemi dal farlo per orgoglio od ostentazione, imponendogli una generosità umiliante. Questo annullerebbe il merito del mio atto, perché in questo caso meriterei che mi venissero applicate queste parole di Cristo: «Haigià ricevuto la tua ricompensa» (vedere cap. XIII, n. 1 e segg. di quest'opera).