9. Non bisogna tuttavia
credere che tutte le sofferenze sopportate in questo mondo siano
necessariamente indizio di una determinata colpa. Esse sono sovente
semplici prove scelte dallo Spirito, accettate per la sua purificazione e
per affrettare il suo avanzamento. Pertanto l'espiazione serve sempre
come prova, però la prova non sempre è un'espiazione. Ma, prova ed
espiazione sono sempre il segno di una relativa inferiorità, perché ciò
che è perfetto non ha bisogno di prove. Uno Spirito può dunque avere
acquisito un certo grado di elevazione, ma volendo ancora avanzare
sollecita una missione, un compito da svolgere per cui sarà tanto più
ricompensato — se ne uscirà vittorioso — quanto più dolorosa sarà stata
la lotta. Tali sono soprattutto le persone dagli istinti naturalmente
buoni, dall'animo elevato, dai nobili sentimenti innati, che sembrano
non aver portato niente di cattivo dalle loro precedenti esistenze, che
sopportano con rassegnazione cristiana i dolori più grandi, domandando a
Dio di sopportarli senza lamentarsi. Si possono, al contrario,
considerare come espiazioni le afflizioni che inducono a lamentarsi e
spingono l'uomo a rivoltarsi contro Dio.
La sofferenza che
non provoca proteste può senza dubbio essere un'espiazione, ma sta a
indicare che è stata scelta volontariamente piuttosto che imposta, ed è
la prova di una forte determinazione, cosa che è indice di progresso.