19.
Che cosa si deve pensare di quelli che, essendo stati ripagati con
l'ingratitudine per la loro beneficenza, decidono di non farne più per
il timore d'imbattersi in altri ingrati?
Costoro hanno
più egoismo che carità, in quanto fare del bene solo per ricevere la
prova della riconoscenza non vuol dire farlo disinteressatamente, e il
beneficio disinteressato è il solo che sia gradito a Dio. C'è in loro
anche dell'orgoglio, perché si compiacciono dell'umiltà del beneficiato
che va a deporre la sua riconoscenza ai loro piedi per ringraziarli. Chi
cerca sulla Terra la ricompensa del bene che fa, non la riceverà in
Cielo. Ma Dio terrà conto di chi non la cerca sulla Terra.
Bisogna sempre aiutare i deboli, anche se dovessimo sapere
anticipatamente che non saranno grati a chi fa loro del bene. Sappiate
che, se colui a cui rendete un favore dimentica il beneficio, Dio ve ne
renderà merito più che se foste già stati ricompensati dal vostro
beneficiato. Dio permette che a volte voi siate ripagati dall'ingratitudine per provare la vostra perseveranza nel fare il bene.
D'altra parte come fate voi a sapere se questo beneficio,
momentaneamente dimenticato, non porterà più tardi un buon frutto? Siate
certi, invece, che è un seme che germoglierà con il tempo. Purtroppo
voi vedete sempre solo il presente; lavorate per voi e non per gli
altri. I benefici finiscono per intenerire i cuori più duri; essi
possono essere misconosciuti su questa Terra, ma, quando lo Spirito si
sarà sbarazzato del suo velo carnale, si ricorderà, e questo ricordo
sarà il suo castigo. Allora rimpiangerà di essere stato ingrato, vorrà
riparare il suo errore, pagare il suo debito in un'altra esistenza,
sovente accettando una vita di dedizione verso il suo benefattore. È
così che, senza che vi sfiori il dubbio, voi avrete contribuito al suo
avanzamento morale e riconoscerete più tardi tutta la verità di questa
massima: «Un beneficio non va mai perduto». Nello stesso tempo voi
avrete anche lavorato per voi, perché avrete il merito di aver fatto del
bene disinteressatamente e senza esservi lasciati scoraggiare dalle
disillusioni.
Ah, amici miei! Se voi conosceste tutti i
legami che nella vita presente ci ricongiungono alle vite precedenti, se
voi poteste abbracciare la molteplicità dei rapporti che avvicinano gli
esseri gli uni agli altri per il loro mutuo progresso, voi ammirereste
ancor meglio la saggezza e la bontà del Creatore, che vi permette di
vivere di nuovo per arrivare a Lui.
(Una Guida Protettrice, Sens, 1862)