IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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8. Mentre la massima «Fuori della carità non c'è salvezza» si basa su un principio universale e apre a tutti i figli di Dio l'accesso alla felicità suprema, il dogma «Fuori della Chiesa nessuna salvezza» si basa non sulla fede fondamentale in Dio e sull'immortalità dell'anima, principio comune a tutte le religioni, ma sulla fede speciale nei dogmi particolari. Questo dogma è esclusivo e assoluto. Anziché unire i figli di Dio, li divide. Invece di stimolarli all'amore per i loro fratelli, mantiene e sancisce l'animosità fra i seguaci dei vari culti, che si considerano reciprocamente come maledetti per l'eternità, siano essi su questa Terra parenti o amici. Disconoscendo la grande legge dell'uguaglianza davanti alla tomba, li separa persino nel camposanto. La massima «Fuori della carità non c'è salvezza» è la consacrazione del principio di uguaglianza davanti a Dio e della libertà di coscienza. Con questa massima, per regola, tutti gli uomini sono fratelli, e qualunque sia il loro modo di adorare il Creatore essi si tendono la mano e pregano gli uni per gli altri. Con il principio «Fuori della Chiesa non c'è salvezza» si scagliano anatemi, si perseguitano vivendo da nemici: il padre non prega per il figlio né il figlio per il padre né l'amico per l'amico, e si credono reciprocamente dei dannati senza ritorno. Questo principio è dunque essenzialmente contrario agli insegnamenti di Cristo e alla legge evangelica.