17. I mondi di rigenerazione
servono di transizione fra i mondi di espiazione e i mondi felici.
L'anima che si pente vi trova calma e riposo nel portare a termine la
purificazione. Senza dubbio, in questi mondi, l'uomo è ancora soggetto
alle leggi che reggono la materia. Egli prova le vostre sensazioni e i
vostri desideri, ma è affrancato dalle passioni disordinate di cui voi
siete schiavi. Là non vi è più l'orgoglio che fa tacere il cuore,
l'invidia che tortura, l'odio che soffoca. La parola amore si trova
scritta su tutte le fronti; una perfetta equità regola i rapporti
sociali; tutti guardano a Dio e cercano di andare a Lui seguendo le Sue
leggi.
Là, comunque, non esiste ancora la perfetta felicità,
ma l'aurora della felicità. L'uomo è ancora carne e, per ciò stesso,
soggetto a quelle vicissitudini da cui sono esenti solo gli esseri
smaterializzati. Ci sono ancora delle prove da subire, ma non c'è la
cocente angoscia dell'espiazione. A confronto della Terra, questi mondi
sono particolarmente felici. E molti di voi sarebbero contenti di
fermarvisi, perché è la calma dopo la tempesta, la convalescenza dopo
una crudele malattia. Ma l'uomo, meno preso dalle cose materiali,
intravede meglio l’avvenire di quanto non lo facciate voi; comprende che
sono altre le gioie che il Signore promette a quelli che se ne rendono
degni, quando la morte avrà di nuovo falciato i loro corpi per dare loro
la vera vita. È allora che l'anima, affrancata, fluttuerà su tutti gli
orizzonti. Non avrà più sensi materiali e grossolani, ma i sensi di un
perispirito puro e celeste, che aspira alle emanazioni di Dio stesso nei
profumi dell'amore e della carità che da Lui emanano.