4. Il regno di Gesù non è di
questo mondo, ed è cosa che tutti comprendono. Ma non avrà Egli una
sovranità anche sulla Terra? Il titolo di re non sempre implica
l'esercizio del potere temporale. Questo titolo viene dato per consenso
unanime a colui che per il suo genio merita il primo posto in un ordine
qualsiasi di idee, a colui che domina il secolo e influisce sul
progresso dell'umanità. È in questo senso che si dice: il re, o il
principe, dei filosofi, degli artisti, dei poeti, degli scrittori ecc.
Questa sovranità, nata dal merito personale e consacrata dalla
posterità, non ha forse un'importanza maggiore di quella della corona?
Essa è eterna, mentre l'altra è soggetta a varie vicissitudini. È sempre
benedetta dalle generazioni a venire, mentre l'altra viene a volte
maledetta. La sovranità terrena finisce con la vita, la sovranità morale
continua ancora a governare, soprattutto dopo la morte. A questo titolo
Gesù non è il re più potente dei più potenti? È dunque con ragione che
diceva a Pilato: «Io sono re, ma il mio regno non è di questo mondo».