13. Questo passaggio di
Isaia è così spiegato: «Quelli della vostra gente che sono stati fatti
morire rivivano». Se il profeta avesse inteso parlare della vita
spirituale, se avesse voluto dire che quelli che erano stati fatti
morire non erano morti nello Spirito, avrebbe detto: vivranno ancora, e non: rivivano.
In senso spirituale queste parole sarebbero un nonsenso, perché
comporterebbero un'interruzione nella vita dell'anima. Nel senso di
rigenerazione morale, sarebbero la negazione delle pene eterne, in
quanto stabilirebbero come principio che tutti quelli che sono morti
rivivranno.