IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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4.Dio ha detto: «Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà». Perché dunque Dio promette come ricompensa la vita sulla Terra e non la vita celeste? La spiegazione si trova in queste parole, «che Dio ti dà», che non appaiono nella versione moderna del decalogo, snaturandone il senso. Per comprendere queste parole, bisogna rapportarsi alle condizioni e alle idee degli Ebrei all'epoca in cui sono state dette. Essi non comprendevano ancora la vita futura, la loro vista non andava oltre la vita fisica. Essi dovevano pertanto essere toccati con ciò che vedevano piuttosto che con ciò che non vedevano. È per questa ragione che Dio parla con un linguaggio alla loro portata e, come a dei bambini, dà in prospettiva ciò che li può soddisfare. Allora essi erano nel deserto. La terra che Dio avrebbe loro dato era la Terra Promessa, meta delle loro aspirazioni. Essi non desideravano di più, e Dio disse che ci avrebbero vissuto a lungo, ossia che l'avrebbero posseduta a lungo se avessero osservato i Suoi comandamenti.

Ma all'avvento di Gesù, le idee degli Ebrei erano più evolute. Era giunto il momento di dare loro un nutrimento meno rozzo. Egli li inizia alla vita spirituale dicendo: «Il mio regno non è di questo mondo, è là, e non sulla Terra, che voi riceverete la ricompensa delle vostre buone opere». Sotto queste parole, la Terra Promessa materiale si trasforma in una patria celeste. Così, quando li richiama all'osservanza del comandamento «Onora tuo padre e tua madre», non è più la Terra che promette loro, ma il Cielo (vedere cap. II e III di quest'opera).