IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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25. L’incarnazione è una punizione, e sono solo gli Spiriti colpevoli a esserne soggetti?

Il passaggio degli Spiriti attraverso la vita fisica è necessario per coloro che possono adempiere, per mezzo di azioni concrete, i disegni loro affidati da Dio. È necessario per loro stessi perché l'attività che sono obbligati a sviluppare aiuta a sviluppare la loro intelligenza. Essendo Dio sovranamente giusto, deve essere equanime con tutti i Suoi figli. È per questo che offre a tutti lo stesso punto di partenza, le stesse attitudini, gli stessi obblighi da assolvere e la stessa libertà di agire. Ogni privilegio sarebbe una preferenza, e ogni preferenza sarebbe un'ingiustizia. Ma per tutti gli Spiriti l'incarnazione non è che uno stato transitorio. È un compito che Dio impone al loro ingresso nella vita, come primo saggio dell'uso che essi faranno del libero arbitrio. Chi assolve questo compito con zelo supera più rapidamente e con minor fatica i primi gradini dell'iniziazione e gioisce prima del frutto del suo lavoro. Chi al contrario fa un cattivo uso della libertà, che Dio gli concede, ritarda il proprio avanzamento. Così, a causa della sua ostinazione, può prolungare indefinitamente la necessità di reincarnarsi, ed è allora che l'incarnazione diventa un castigo.

(San Luigi, Parigi, 1859)