22. Questo per quanto
riguarda il passato. Quanto all'avvenire, secondo uno dei principi
fondamentali che decorrono dalla non reincarnazione, il destino delle
anime è irrevocabilmente fissato dopo una sola esistenza. Il fatto di
fissare definitivamente il destino implica la cessazione del progredire,
poiché se si considera che c'è un
qualsiasi progresso, non c'è più un destino definitivo. A seconda che si
sia vissuto bene o male, le anime vanno immediatamente fra i beati o
nell'eterno inferno. Esse vengono perciò immediatamente separate per sempre, e senza speranza di mai più riunirsi, in
modo tale che padri, madri e figli, mariti e mogli, fratelli e sorelle,
e amici non hanno la certezza di rivedersi: è la rottura assoluta dei
legami familiari.
Con la reincarnazione e il conseguente
progresso, tutti coloro che si sono amati si ritrovano sulla Terra e
nello spazio e gravitano insieme per giungere a Dio. Se alcuni sbagliano
durante il percorso, ritardano il loro avanzamento e la loro
beatitudine. Ma non tutte le speranze sono perdute: aiutati,
incoraggiati e sostenuti da coloro che li amano, usciranno un giorno dal
pantano in cui si trovano invischiati. Con la reincarnazione, infine,
c'è solidarietà perpetua fra gli incarnati e i disincarnati, da qui il
rafforzarsi dei legami affettivi.