IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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12. Uomini, perché vi lamentate delle calamità che voi stessi andate accumulando sulle vostre teste? Voi, che avete misconosciuto la santa e divina morale di Cristo, non stupitevi dunque se l'iniquità tracima da tutte le parti.

Il malessere diventa generale. Allora con chi prendersela se non con voi stessi che cercate continuamente di schiacciarvi l'un l'altro? Non potete essere felici senza mutua benevolenza, e come può esserci la benevolenza se c'è l'orgoglio? L'orgoglio, ecco l'origine di tutti i vostri mali. Impegnatevi dunque a distruggerlo, se non volete perpetuarne le funeste conseguenze. Un solo mezzo vi viene offerto per questo, ma questo mezzo è infallibile e consiste nel prendere come regola costante della vostra condotta la legge di Cristo, legge che voi avete rigettata o di cui avete falsato l'interpretazione.

Perché tenete in così alta stima ciò che brilla e affascina i vostri occhi, invece di ciò che tocca il cuore? Perché il vizio che si sviluppa nell'opulenza è oggetto della vostra adulazione, mentre avete solo uno sguardo di sufficienza per il vero ma oscuro merito? Basta che un ricco dissoluto, perso nel corpo e nell'anima, bussi, perché tutte le porte gli vengano aperte, tutte le attenzioni siano per lui, mentre l'uomo dabbene, che vive del suo lavoro, viene degnato solo di un saluto accondiscendente. Quando la considerazione che si accorda alle persone viene misurata secondo il peso dell'oro che possiede o per il nome che porta, quale interesse potrebbe mai esserci a correggere i propri difetti?

Sarebbe ben differente se il vizio dorato venisse fustigato dall'opinione pubblica come il vizio del miserabile. Ma l'orgoglio è indulgente verso tutto ciò che lo seduce. Tempi di cupidigia e di denaro, direte voi. Senza dubbio, ma perché avete lasciato che i bisogni materiali sconfinassero nel campo del buon senso e della ragione? Perché ognuno vuole stare al di sopra del proprio fratello? Oggi, la società ne subisce così le conseguenze.

Non dimenticate: tale stato di cose è sempre indice di decadenza morale. Quando l'orgoglio raggiunge il limite estremo, è segno di una caduta imminente, perché Dio colpisce sempre i superbi. Se a volte li lascia emergere, è per dare loro il tempo di riflettere e di correggersi, sotto i colpi che, di tanto in tanto, Egli dà al loro orgoglio per avvertirli. Ma, anziché umiliarsi, essi si ribellano. Allora, quando la misura è colma, Dio li sbaraglia completamente, e la loro caduta è tanto più terribile quanto più essi sono saliti in alto.

Povera razza umana, il cui egoismo ha corrotto tutti i cammini umani, riprendi coraggio nonostante tutto. Nella Sua misericordia infinita, Dio ti invia un potente rimedio per i tuoi mali, un soccorso insperato per il tuo sconforto. Apri gli occhi alla luce: ecco le anime di coloro che non sono più e che vengono a richiamarti ai tuoi veri doveri. Esse ti diranno, con l'autorevolezza dell'esperienza, quanto la vanità e la grandezza della vostra passeggera esistenza siano poca cosa a confronto dell'eternità. Ti diranno che il più grande è colui che è stato il più umile fra i più piccoli di questo mondo, che colui che ha amato di più i suoi fratelli sarà anche il più amato in Cielo; che i potenti della Terra, se hanno abusato della loro autorità, saranno costretti a ubbidire ai loro subalterni; che infine la carità e l'umiltà, queste due sorelle che si danno la mano, sono i titoli più efficaci per ottenere la grazia davanti all'Eterno.

(Adolphe, vescovo di Algeri, Marmande, 1862)