IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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5. La legge umana individua certe colpe e le punisce. Si può dunque dire che il condannato subisce le conseguenze di ciò che fa. Ma la legge umana non individua e non può individuare tutte le colpe. Essa colpisce soprattutto quelle che danneggiano la società, e non quelle che nuocciono solo a quegli stessi che le commettono. Ma Dio vuole il progresso di tutte le sue creature ed è per questo che non lascia impunita nessuna deviazione dalla retta via. Non c'è un solo errore, per leggero che sia, una sola infrazione alla Sua legge, che non abbia forzatamente inevitabili conseguenze più o meno spiacevoli. Da qui ne consegue che, nelle piccole come nelle grandi cose, l'uomo viene sempre punito per le sue mancanze. Le conseguenti sofferenze sono per lui l'avvertimento che ha agito male; gli donano esperienza; lo rendono consapevole della differenza fra il bene e il male e della necessità di migliorarsi, per evitare in avvenire ciò che per lui è stato motivo di dolori. Senza ciò non avrebbe nessuna ragione di emendarsi e, confidando nell'impunità, ritarderebbe il suo avanzamento e di conseguenza la sua felicità futura.

Ma l'esperienza arriva qualche volta in ritardo: quando la vita è stata sprecata e turbata, le forze esaurite e il male è ormai senza rimedio. Allora l'uomo si trova a dire: «Se all'inizio della vita avessi saputo quello che so ora, quanti sbagli avrei evitato! Se potessi ricominciare, farei ben diversamente, ma non c'è più tempo!» Come il lavoratore pigro dice: «Hoperso la mia giornata», così anche lui dice: «Hoperso la mia vita». Ma come per il lavoratore, anche per lui il sole sorge il giorno seguente, e una nuova giornata incomincia permettendogli di recuperare il tempo perduto. Anche per lui, dopo la notte dell'oltretomba, brillerà il sole di una nuova vita nella quale potrà mettere a profitto l'esperienza del passato e le sue buone risoluzioni per l'avvenire.