È consentito riprendersi gli altri; osservare le imperfezioni degli altri; rivelare il danno degli altri?
19. Poiché nessuno è perfetto, ne consegue che nessuno ha il diritto di redarguire il suo vicino?
Assolutamente no, perché ognuno ha il dovere di lavorare per il
progresso di tutti e soprattutto di quelli di cui gli è stata affidata
la tutela. Ma questa è una ragione per agire, con moderazione, per uno
scopo utile e non, come per lo più si fa, per il piacere di denigrare.
In questo caso, il biasimo sarebbe una cattiveria, nel primo è un dovere
che la carità ordina di compiere con tutte le precauzioni possibili. E,
ancora, il biasimo che si getta sugli altri sarebbe da rivolgere prima
verso se stessi, domandandosi se non lo si merita.
(San Luigi, Parigi, 1860)
20. È
riprovevole notare le imperfezioni degli altri quando ciò non sia di
alcun vantaggio per loro, e quando esse non siano divulgate?
Tutto dipende dall'intenzione. Certamente non è vietato vedere il
male quando c'è e sarebbe persino sconveniente vedere dappertutto solo
bene: questa illusione nuocerebbe al progresso. La colpa consiste nel
far ricadere queste osservazioni a detrimento del prossimo, nel
denigrare senza necessità presso l'opinione pubblica. Sarebbe anche
riprovevole farlo solo per compiacersi di un sentimento di malevolenza e
di soddisfazione nel trovare gli altri in difetto. Ben diversamente è
stendere un velo sul male, occultandolo al prossimo, e limitarsi a
osservarlo per trarne un vantaggio, quello cioè di riflettere su come
evitare ciò che si biasima negli altri. Questa osservazione, d'altra
parte, non è forse utile al moralista? Come potrebbe tratteggiare i
difetti dell'umanità se non ne studiasse i modelli?
(San Luigi, Parigi, 1860)
21. Ci sono casi in cui è utile rivelare il male degli altri?
Questa domanda è molto delicata, ed è qui che bisogna fare appello
alla carità inequivocabilmente compresa. Se le imperfezioni di un
individuo non nuocciono ad altri che a lui stesso, non ci sarà mai
utilità a farle conoscere. Ma, se possono portare danno ad altri,
bisogna preferire l'interesse della maggioranza a quello di uno solo.
Secondo le circostanze, smascherare l'ipocrisia e la menzogna può essere
un dovere. Infatti è meglio che un uomo cada piuttosto che molti
diventino suoi zimbelli o sue vittime. In casi simili, bisogna valutare i
vantaggi e gli svantaggi.
(San Luigi, Parigi, 1860)