IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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8. «Quando fai un pranzo o una cena — dice Gesù — non invitare i tuoi amici, ma chiama poveri, storpi, zoppi, ciechi.»

Queste parole, assurde se le si prende alla lettera, sono sublimi se se ne cerca lo spirito. Gesù non può aver voluto dire che invece degli amici bisogna mettere intorno alla propria tavola i mendicanti della strada. Il Suo linguaggio era quasi sempre allusivo e, per degli uomini incapaci di comprendere le delicate sfumature del pensiero, ci volevano delle immagini forti, che producessero l'effetto dei colori dai toni vivi. La sostanza del Suo pensiero viene rivelato da queste parole: «Tu sarai beato, perché essi non hanno modo di contraccambiare». In altre parole: non si deve assolutamente fare il bene in vista di un compenso, ma per il solo piacere di farlo. E per fare un esempio che colpisca, dice che siano invitati al banchetto i poveri che non potranno, come ben si sa, restituirlo. E per banchetto bisogna intendere non il pasto propriamente detto, ma la partecipazione all'abbondanza di cui gli altri fruiscono.

Ciononostante, queste parole possono venire applicate anche in senso più letterale. Quante le persone che invitano alla loro tavola solo quelli che possono, come essi dicono, onorarli o invitarli a loro volta! Altri invece trovano soddisfazione nel ricevere quei parenti o amici meno fortunati. E chi non ne ha fra i suoi? A volte si tratta di rendere loro un grande favore senza averne l'aria. Costoro, senza andare a reclutare ciechi e zoppi, mettono in pratica la massima di Gesù, se lo fanno per beneficenza, senza ostentazione, e se sanno dissimulare il beneficio con sincero senso di ospitalità.