12. Secondo il senso comune, la parola scandalo si
usa per tutte le azioni che urtano la morale o la decenza in modo
ostentato. Lo scandalo non sta nell'azione in se stessa, ma nella
risonanza che essa può avere. La parola scandalo implica sempre l'idea
di un certo clamore. Molte persone si accontentano di evitare lo
scandalo, perché il loro orgoglio ne soffrirebbe e la loro
considerazione ne verrebbe sminuita fra gli uomini. Se però le loro
turpitudini rimangono ignorate, ciò basta loro, e la loro coscienza è in
pace. Questi sono, secondo Gesù, «dei sepolcri imbiancati
esteriormente, ma pieni di putridume all'interno, dei vasi puliti fuori e
sporchi dentro».
Nel senso evangelico, l'accezione della parola scandalo, così
frequentemente impiegata, è molto più generica. È per questo che in
certi casi non si comprende in che senso venga usata. Non è solamente
nel senso di ciò che urta la coscienza altrui, è tutto ciò che risulta
dai vizi e dai difetti degli uomini, da tutte le reazioni malvagie da
individuo a individuo con o senza ripercussioni. Lo scandalo, in buona
sostanza, è il risultato della cattiva morale.