16. L'empietà, il semplice
dubbio sul futuro, in una parola, le idee materialistiche sono il più
grande sprone al suicidio: esse portano alla viltà morale. E
quando si vedono uomini di scienza far leva sull'autorità del loro
sapere per sforzarsi di dimostrare al loro auditorio, o ai loro lettori,
che non devono aspettarsi nulla dopo la morte, non è forse indurre la
gente alla conclusione secondo la quale, se si è infelici, non resta
niente di meglio che suicidarsi? Che cosa potrebbero dire per
distoglierli da tale proposito? Quale alternativa potrebbero offrire?
Quale speranza possono dare? Nient'altro che il nulla. Da cui si deve
concludere che se il nulla è il solo rimedio eroico, la sola
prospettiva, è meglio caderci il più presto possibile e abbreviare così
le sofferenze.
La diffusione delle idee materialistiche è
dunque il veleno che insinua in moltissimi il pensiero del suicidio, e
coloro che se ne fanno apostoli si assumono una terribile
responsabilità. Con lo Spiritismo, non essendo più permesso alcun
dubbio, l'aspetto della vita cambia. Il credente sa che la vita si
prolunga indefinitamente oltre la tomba, ma in ben altre condizioni. Da
qui la pazienza e la rassegnazione che distolgono in modo del tutto
naturale dal pensiero del suicidio; da qui, in una parola, il coraggio morale.