Potenza della fede
1.
Quando tornarono tra la folla, un uomo gli si avvicinò e, gettandosi in
ginocchio davanti a lui, gli disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio,
perché è lunatico e soffre molto; spesso, infatti, cade nel fuoco e
spesso nell'acqua. L'ho condotto dai tuoi discepoli ma non l'hanno
potuto guarire». Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino
a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò? Portatelo qui da
me». Gesù sgridò il demonio e quello uscì dal ragazzo, che da quel
momento fu guarito. Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte,
gli chiesero: Perché non l'abbiamo potuto cacciare noi?» Gesù rispose
loro: A causa della vostra poca fede; perché in verità io vi dico: se
avete fede quanto un granello di senape, potrete dire a questo monte:
"Passa da qui a là", e passerà; e niente vi sarà impossibile». (Matteo 17:14 20)
2.
È sostanzialmente certo che la fiducia nelle proprie forze ci rende
capaci di realizzare cose materiali che non riusciamo a fare quando
dubitiamo di noi stessi. Ma qui è unicamente in senso morale che queste
parole devono essere intese. In breve, le montagne che la fede sposta
sono le difficoltà, le resistenze, la cattiva volontà che si riscontra
fra gli uomini proprio quando si tratta delle cose migliori. I
pregiudizi correnti, gli interessi materiali, l'egoismo, la cecità del
fanatismo, le passioni orgogliose sono altrettante montagne che
ostacolano il cammino di chiunque lavori al progresso dell'umanità. La
fede salda dà perseveranza, energia e quelle risorse che fanno vincere
gli ostacoli, nelle piccole come nelle grandi cose. La fede vacillante
dà incertezza ed esitazione, elementi di cui approfittano gli avversari
che dobbiamo combattere. Ma tale fede non cerca neppure i mezzi per
vincere perché non crede di poter vincere.
3.
Con altro significato, la fede è anche quella che si ha nel compiere
una cosa, la certezza cioè di raggiungere lo scopo. In questo caso essa
dà una specie di lucidità che fa prevedere, nel pensiero, la meta verso
la quale si tende e i mezzi per arrivarci, cosicché chi la possiede
procede, per così dire, a colpo sicuro. Nell'uno e nell'altro caso, essa
può far compiere grandi cose.
La fede vera e sincera è
sempre serena. Essa dà quella pazienza che mette in condizione di
attendere perché, poggiando sull'intelligenza e sulla comprensione delle
cose, rende certi di raggiungere lo scopo prefissato. La fede dubbiosa
avverte la propria fragilità e, quando è stimolata dall'interesse,
diventa agitata e crede di poter supplire alla forza con la violenza. La
calma nella lotta è sempre un segno di energia e di fiducia. La
violenza, al contrario, è prova di debolezza e di mancanza di fiducia in
se stessi.
4. Ci
si deve guardare dal confondere la fede con la presunzione. La vera
fede si affianca all'umiltà. Chi la possiede mette la sua fiducia in Dio
più che in se stesso perché sa che, da semplice strumento della volontà
di Dio, nulla può senza di Lui. È per questo che i buoni Spiriti gli
vengono in aiuto. La presunzione, più che debole fede, è orgoglio, e
l'orgoglio viene sempre punito, prima o poi, dalla delusione e dai
fallimenti che gli vengono inflitti.
5.
La potenza della fede ha un'applicazione diretta e speciale nell'azione
magnetica. Attraverso la fede l'uomo agisce sul fluido, agente
universale. Ne modifica le qualità e gli dà un impulso, per così dire,
irresistibile. Ecco perché chi unisce a un grande e normale potere
fluidico una fede ardente può, con la sola volontà volta al bene,
operare quei fenomeni insoliti di guarigione, e altri ancora, che un
tempo passavano per dei prodigi e che altro non sono che le conseguenze
di una legge naturale. Tale il motivo per cui Gesù dice ai Suoi
apostoli: «Se voi non l'avete guarito, è a causa della vostra poca
fede».